12 marzo 2010

Sapessi com'è strano darsi appuntamento ... a Londra



In una suite di un albergo londinese un ricco uomo d’affari peruviano, Chispas Bellatin, riceve la visita di Raquel Saavedra, una donna affascinante che dice di essere la sorella di Pirulo, suo vecchissimo amico. Chispas e Pirulo non si vedono da trent’anni a causa di una lite che interruppe la loro fraterna amicizia alla fine dell’adolescenza; è un passato lontano, che Raquel sembra ricordare benissimo, fin nei minimi particolari, a differenza di Chispas, sorpreso perfino dall’esistenza della donna, di cui non aveva mai sentito parlare. Col procedere della conversazione i particolari affiorano gradualmente: Chispas aveva colpito con un pugno l’amico poiché questi aveva tentato di baciarlo; aveva poi provato a scusarsi ma Pirulo, umiliato e scosso, si era negato, ricavando tuttavia da quel momento il coraggio di riconoscere la propria vera natura e cambiare sesso, diventando Raquel; anche per Chispas l’episodio non era rimasto senza conseguenze, anzi ne aveva condizionato ossessivamente la vita sessuale, portandolo a ostentare un’intransigente quanto fasulla omofobia.
Mai del tutto divise, le vite dei due amici tornano a intrecciarsi in una dimensione illusoria, onirica, alternativa. Al momento opportuno la pièce di Vargas Llosa scarta infatti verso una narrazione non più lineare, secondando il gusto tipicamente sudamericano per la finzione, per lo specchio opaco della psiche, capace di frantumare la realtà e inventare storie alle soglie della memoria. “È in questo crinale, in questa zona di confine, che i protagonisti si muovono continuamente, in bilico tra un mondo reale e uno immaginario altrettanto concreto e vissuto con la stessa intensità della vita vera”, annota il regista Maurizio Panici. 

L’impianto scenografico (opera di Francesco Ghisu), fino a quel momento inerte, acquista allora consistenza drammaturgica: un velo di tulle bianco scende a raccogliere le proiezioni della fantasia di Chispas (che ridicono la storia come fosse quella di un matrimonio felice, poi di un omicidio messo a tacere); l’illuminazione proveniente dal bovindo a fondo palco cambia significativamente colore, e infine un ultimo movimento scenico lascia indovinare una conclusione sorprendente. Il palcoscenico ruota di un quarto di giro, recuperando una riconoscibile ortogonalità: Pirulo è adesso il compagno di Chispas, coppia di fatto, oltre che soci in affari.
Germano Mazzocchetti, uno dei primi nomi del jazz italiano, ha composto per lo spettacolo una serie di musiche originali, brevi incursioni che arieggiano certo repertorio sudamericano, motivi dolenti alla maniera di Astor Piazzolla. David Sebasti, nei panni del maturo affarista, e Pamela Villoresi, che veste Raquel/Pirulo di toni bassi e cedevoli, portano le battute in maniera non del tutto soddisfacente, nuocendo loro qualche languore divistico di troppo.
Lo spettacolo (prodotto dall’Associazione Teatrale Pistoiese e Argot in collaborazione col Festival dei Due Mondi di Spoleto) ha tuttavia meritato al suo debutto, nel luglio scorso, l’apprezzamento di Vargas Llosa, convinto dalla scelta di un registro ironico, seppur greve e indeciso se virare al noir, e dalla rispettosa interpretazione del finale, che riporta in commedia il senso della pièce.

Applaudito come si conviene, Appuntamento a Londra ha impegnato per un’ora e mezzo gli spettatori del Teatro Rossini di Pontasserchio, venerdì 12 aprile.


Appuntamento a Londra
di Mario Vargas Llosa
traduzione Ernesto Franco
regia Maurizio Panici
con David Sebasti e Pamela Villoresi
scene Francesco Ghisu
costumi Lucia Mariani
musiche Germano Mazzocchetti
luci Emiliano Pona
video Andrea Giansanti

da Pisanotizie.it, 13 aprile 2010