La traduzione delle opere
drammatiche di Thomas Bernhard, pubblicate dall’editrice Ubulibri (ad oggi
siamo al quinto volume) ne ha ovviamente incentivato la messinscena negli
ultimi anni. Più di una compagnia si è così cimentata con le corpose scritture
drammaturgiche di un autore fino a quel momento più noto per l’opera narrativa.
Per un teatro che si vuole “di parola”, tragico e musicale,
l’approdo alla scrittura di Bernhard è del resto un passaggio quasi obbligato e
di certo consigliabile. Archivio Zeta, compagnia
decennale ora condotta da Gianluca Guidotti ed Enrica Sangiovanni, ha
scelto coraggiosamente di lavorare su un testo mai rappresentato come Il presidente (datato 1975) perché, come
scrivono, «fa parte delle commedie politiche scritte dal grande autore
austriaco. Come sempre nella sua scrittura non si tratta di teatro politico
didascalico, non si tratta di indicare soluzioni, ma di provocare nello
spettatore, attraverso il ritmo e la reiterazione ossessiva del verso, un
sinistro sentore di incertezza, un perturbamento intriso di ferocia e
di sarcasmo spesso a tratti di una comicità raggelante».
Una mano di gelo sembra in effetti essere passata su tutta
la scena, arredata con materiali freddi, come la temperatura della luce e come
la dissonante e metallica partitura rumoristica che fa da intermezzo ai cinque
quadri della pièce. Cinque momenti in cui l’azione è solo una traccia nella
memoria di chi parla, un ricordo deformato in un discorso che pare assuefatto
all’oratoria da comizio: quella del Presidente, rifugiatosi in Portogallo
insieme all’amante/attrice dopo essere sfuggito all’ennesimo attentato da parte
degli “anarchici”; e quella della moglie, che dell’attentato ricorda
soprattutto la morte del cane di famiglia, unico interlocutore delle proprie
esternazioni, visto il mutismo della servile cameriera.
Bianca Francioni (proveniente dalla scuola mimica di Marcel
Marceau) e Gianluca Carli ricoprono gli afasici ruoli secondari con pieno
controllo e autoironia. Ma la parte più gravosa spetta naturalmente agli
interpreti principali, Gianluca Guidotti ed Enrica Sangiovanni, chiamati a
gestire gli estenuanti, evolventi, elicoidali monologhi di Bernhard. Vi riescono
senza troppi cedimenti: il primo assegna al Presidente tratti di grottesca
paranoia neroniana; la seconda fa vibrare i toni queruli e comandatori della
moglie come fossero arie di soprano. Le due maschere mostrano l’aspetto
pietrificato del potere, un esercizio per il quale, come intuisce lo stesso
Bernhard, è necessario non meno talento di quanto sia richiesto all’attore
drammatico. Ne è una dimostrazione per immagini la pantomima funebre con cui si
conclude la pièce, degna del miglior Buñuel.
Un’ora e quaranta minuti di spettacolo, cautamente
ricompensato dal pubblico del Teatro Francesco di Bartolo di Buti, mercoledì 2
marzo.
Il presidente
di Thomas Bernhard
traduzione Eugenio Bernardi – ubulibri
regia Enrica Sangiovanni e Gianluca Guidotti
con Enrica Sangiovanni, Gianluca Guidotti, Bianca Francioni, Gianluca Carli
di Thomas Bernhard
traduzione Eugenio Bernardi – ubulibri
regia Enrica Sangiovanni e Gianluca Guidotti
con Enrica Sangiovanni, Gianluca Guidotti, Bianca Francioni, Gianluca Carli
musiche Patrizio
Barontini
produzione Archivio Zeta
produzione Archivio Zeta
da Pisanotizie.it, 3 marzo 2011